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Laura Truzzi Architetto – con Laura Truzzi a Cesano Boscone

Dal 03.05.2012 al 03.06.2012

Una composizione che emancipa questo brano di città da residuale ad urbano, la cui identità ha piene radici nei valori civili del moderno

Sul confine tra i comuni di Milano a Cesano Boscone, periferia nord-ovest, in una zona originariamente produttiva oggi orientata al riuso residenziale: giusto al di là del confine amministrativo milanese dove trova luogo il famigerato quartiere Olmi, nato alla fine degli anni Sessanta per accogliere la prima ondata migratoria proveniente dalla Puglia e dalla Calabria e che oggi sta vivendo un ricambio generazionale legato al secondo flusso migratorio extraeuropeo.
È qui che incontro l’architetto Laura Truzzi, in un suo cantiere di nuova edilizia residenziale.

Spirito pratico e fare energico, Laura mi racconta mentre mi mostra i diversi appartamenti la storia di questo cantiere. L’intervento incide su un area che nel 2004, con l’interessamento dell’operatore, vedeva l’avvio della dismissione di un deposito di mezzi sequestrati, a seguito del cui acquisto nel 2006  iniziava la fase di progettazione vera e propria. Progettazione perturbata però dal fatto che nel PRG allora vigente, in cui l'area era identificata come B2 con una capacità edificatoria densa –un Ut pari a 1,0 mq/mq-, era presente un errore di rilevazione del sedime. Se pur riscontrato e riconosciuto immediatamente, verrà debitamente corretto solo nell settembre 2008, portandosi dietro così oltre 2 anni di inerzie burocratiche.

A questo punto si erano già collezionate 2 o 3 ipotesi di progetto, legate oltre che all’assetto urbanistico alterato, alla volontà della precedente proprietà di conservare un vecchio corpo resideziale esistente, che nella versione definitiva verrà poi eliminato.
Nel progetto finale viene dunque sfruttata con abilità tutta la importante disponibilità volumetrica, pur senza andare in deroga alle superfici di permeabilità, e nel febbraio 2010  possono iniziare i lavori.

Il sedime ad L del volume di progetto è articolato in due corpi di fabbrica: il principale, in linea, orientato secondo l'asse nord/sud, è sviluppato su 5 livelli e distribuito da 2 blocchi scala, caratterizzato da una quadripartizione che ne attenua efficacemente la massa, necessariamente compatta per i vincoli urbanistici esistenti. Il secondo, che si attesta a nord, si configura come una sorta di palazzina, collegata a ponte mediante i pianerottoli di distribuzione agli alloggi di testata del corpo principale. Il disegno articolato del fronte nord ovest risolve la corretta esposizione degli appartamenti ivi contenuti, imprimendo al volume dinamica e leggerezza, grazie alla spezzata degli ampi balconi che assecondano il sedime del lotto.

Il corpo in linea è caratterizzato come detto da una qudripartizione del lungo fronte ovest attraverso inserti verticali di altro materiale, e da un coronamento arretrato e rivestito in legno, munito di frangisole, anch’esso in doghe di legno montate su traliccio metallico, che lo cinge su tutti i 4 lati.
Non così scontato come dirlo. Laura mi racconta come abbia dovuto lavorare sodo per superare l’inerzia dell’ufficio tecnico che chiedeva una ordinaria copertura a  falda.
Al piede gli alloggi usifruiscono del giardino prospettante, suddiviso in 4 porzioni.
La testata a sud, verso via Col di Lana, fronte di ingresso principale e pedonale, ancora poco leggibile per la presenza di ponteggi e baracche a ridosso, è caratterizzato dall’incastro asimmetrico di balconi angolari, qui grazie anche all’alternarsi disinvolto di parapetti in muratura piena e a profili zincati e bacchette.
I quasi 40 metri di fronte est a differenza da quello ovest utilizza l’inserto arretrato di 2 vani scala, spezzando così le fasce di balconi piuttosto profondi che lo cingono fino alla testata nord, su cui si attesta il secondo corpo.

Questo secondo corpo di fabbrica, come abbiamo visto staccato dal primo ma ad esso collegato dalla distribuzione degli appartamenti di testata, è riconoscibile per la concavità del volume, come dicevamo ottenuta assecondando il sedime del lotto, e alleggerito anche qui dai grandi balconi, effetto sottolineato dalla linearità della linea di gronda di copertura.
L’inserto poi di serramenti in ferro di grande dimensione sulla spezzata del corpo sono un ulteriore  strumento del corredo linguistico che Laura utilizza per l’articolazione nel disegno.

Il taglio degli appartamenti è medio-grande, come da richiesta della committenza. Ad ogni piano è stato poi inserito un monolocale per permetterne  ulteriore flessibilità, attraverso l'eventuale annessione ad uno degli appartamenti confinanti, per un totale di 38 unità, tutte con doppio affaccio e ampie superfici balconate –affatto residuali, ma vere e proprie stanze all’aperto.

Inutile segnalare che accede a classe energetica elevata, che è munito di impianto centralizzato e pannelli in copertura.
Alcuni  appartamenti dell’ultimo livello di copertura sono caratterizzati dall’inserimento di soppalchi abitabili e suggestive doppie altezze con ampie vetrate che ne dilatano ulteriormente la percezione spaziale.

Naturalmente nell’evolversi del cantiere in tutti questi anni sono state introdotte alcune varianti, per lo più legate alla fase di crisi generale che stiamo attraversando, ovvero economie imposte dal committente, tra vetrate, balaustre in vetro, rivestimenti in alucobond e scale aeree originariamente previste.
Elementi mancanti che tuttavia non mi sembra scalfiscono la forza dell’impianto originario.

Una composizione che emancipa questo brano di territorio da residuale a luogo urbano, nel senso della sua connotazione civile: un obbiettivo verso cui ogni nuovo intervento dovrebbe mirare, doveroso frammento di un mosaico che compone la  morfologia di una città in continua trasformazione, la cui identità ha piene radici in una tradizione del moderno troppo spesso dimenticata a favore di ‘piacevoli’ quanto effimere varianti alla ricerca di una ostentata originalità che il tempo inesorabile condanna a noiosa superfetazione.

Francesco de Agostini


Edificio di nuova costruzione residenziale privata,  2006-12
Via Col di Lana – Via San Carlo  Cesano Boscone (MI)

Progetto architettonico: Architetto Laura Truzzi
Collaboratori: Arch Monica Besseghini, Arch Valeria Fioravanti
Progetto strutture: Ing. Giorgio Gallo
Progetto impianti: Studio Termotecnico Mandelli   
Committente: Immobiliare Sistema s.r.l.

DATI DIMENSIONALI:
SLP residenza     mq 2210
Terrazzi     mq 645
Giardini privati    mq.594
Parti comuni     mq 1008
Box     n° 41
Posti auto privati    n. 10


 

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