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Il professionismo colto nel dopoguerra

Dal 25.03.2013 al 19.04.2013

Lunedì 25 Marzo presso l'Ordine degli Architetti è stato presentato il primo volume della collana degli Itinerari di architettura milanese, "Il professionismo colto nel dopoguerra"

Si è svolta lunedì 25 Marzo la presentazione del primo volume della collana Itinerari di architettura milanese: "Il professionismo colto nel dopoguerra", di Maria Vittoria Capitanucci. Il libro è stato realizzato grazie al contributo di GranitiFiandre, per i tipi di Abitare.

La pubblicazione, curata da Alessandro Sartori e Stefano Suriano, si inserisce in un progetto a cura dell’Ordine e della Fondazione dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano per la valorizzazione e divulgazione dell'architettura moderna milanese, tracciando un percorso tra alcune architetture milanesi progettate lungo tutti gli anni Cinquanta da una generazione di professionisti che hanno ricostruito la città bombardata dando vita a scambi interdisciplinari e sperimentazioni.

Introduce la presentazione il Consigliere Maurizio Carones, direttore della collana e responsabile scientifico degli Itinerari di architettura milanese, che mette in evidenza il ruolo centrale dell'Ordine nella divulgazione dell'architettura moderna approfondendo e descrivendo il progetto che è stato avviato nel 2004 nelle sue diverse articolazioni e che vede oggi l’uscita del primo volume.

A seguire Daniela Volpi, Presidente dell'Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano, ribadisce la sua soddisfazione per il progetto e insiste sul ruolo dell’architettura nella società. "L'architettura dovrebbe essere insegnata nelle scuole e indiscutibilmente fa parte della nostra vita; se le città sono vivibili dipende dall'architettura, bisogna conoscerla per saperla apprezzare". A questo proposito l'Ordine si è prefissato la missione di far conoscere l'architettura non soltanto ad un pubblico di architetti  ma anche ad un pubblico più vasto.

Stefano Boeri, architetto e docente al Politecnico di Milano, prosegue parlando di Milano e delle innumerevoli occasioni di cultura architettonica; l’architetto evidenzia la chiarezza, la semplicità, la purezza di questo libro che apre a nuovi piani di lettura; è interessante anche l'analisi del rapporto tra architetti e mondo delle riviste che emerge tra le righe. Il grande valore aggiunto di questo libro – afferma Boeri – è quello di usare la città come una sorta di piattaforma narrativa. Lo sforzo in atto è simile a quello che la città di Milano sta facendo nelle Case-Museo. Il tema è quello del percorso che permette di ricostruire la storia.

Andrea Kerbaker, scrittore e docente all’Università Cattolica di Milano, palesa il suo non essere architetto e ribadisce che l’architettura dovrebbe essere un pezzo della storia della città anche per i non architetti. Vorrebbe una Milano piena di  "amateur", di persone  appassionate all‘architettura. Sarebbe interessante – afferma – avere una geografia dei bombardamenti perchè ci permetterebbe di avere una nuova visione della città. Quello presentato è un lavoro che, sulla scorta di quanto scrive Savinio in "Narrate, uomini, la vostra storia" fa parlare la città. In conclusione apprezza la ricercata selezione degli edifici inseriti nell’itinerario; edifici poco conosciuti ai non addetti ai lavori ma di significativo valore qualitativo.

Mario Piazza, direttore di Abitare, sottolinea la vicinanza tra Abitare e la Fondazione dell’Ordine e prosegue augurando che il volume diventi il primo di una lunga serie. "Il volume è un interessante strumento che permette di esporre e divulgare una disciplina, uno strumento più ampio per far conoscere il territorio".

Rossella Minervini, responsabile Marketing di Graniti Fiandre, evidenzia l’importanza di una stretta relazione con gli architetti e la necessità di creare un dialogo con il mondo progettuale. "Fiandre ha deciso di sponsorizzare questa iniziativa; la ceramica è un materiale inerte. Prende vita –  ci dice Minervini – quando c'è il progettista, che utilizza la materia". L’intento è quello di porsi in maniera costruttiva per non essere esclusivamente produttore ma partner alla realizzazione.

Maria Vittoria Capitanucci, autrice del libro, architetto e docente al Politecnico di Milano, conclude la giornata esprimendo il suo entusiasmo per questo primo volume della collana. Prosegue sottolineando che quella del professionismo colto nel dopoguerra è stata un‘interessante occasione per affrontare il tema di alcuni protagonisti del loro tempo che, per un discorso mediatico, sono stati in qualche modo messi da parte e che ora vengono riscoperti."Inoltre – questo è il valore aggiunto del lavoro, condiviso con i curatori – è stata un‘esperienza interessante per il rapporto che si è instaurato con gli studi e gli archivi di architettura. È stata un’esperienza bellissima imparare da Gustavo Latis nei numerosi incontri".

Barbara Palazzi


Il volume è in vendita nelle librerie e presso la sede dell’Ordine.

Il Professionismo colto nel dopoguerra
Maria Vittoria Capitanucci
a cura di
Alessandro Sartori
Stefano Suriano
Abitare, Milano, 2012
80 p., ill. (testi anche in ingl.)
ISBN: 978-88-7632-155-9

Prossime uscite della collana:

Stefano Guidarini, Luca Molinari, Paolo Brambilla
“Lo studio BBPR e Milano”

Cesare Salvetat
“Il ciclo dell’acqua: i depuratori di Milano”

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Itinerari di architettura milanese: l’architettura moderna come descrizione della città, 
un progetto culturale:

Gli itinerari di architettura milanese, organizzati dall’Ordine e dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano, costituiscono nel loro insieme un progetto riferito alla conoscenza dell’architettura moderna milanese: uno strumento per comprendere l’anima della città attraverso le sue più rilevanti espressioni architettoniche, indagando teorie e soluzioni progettuali. L’attività si divide in tre parti: l’organizzazione di visite guidate, l’aggiornamento di un database online e la pubblicazione di una collana editoriale. La ricerca è tesa a trasmettere, sotto la guida di uno sguardo disciplinare, l’importanza del mestiere dell’architetto, evidenziandone il ruolo nella società e riconsegnando un’idea di architettura come fatto collettivo.

Una collana editoriale
La collana editoriale del progetto “Itinerari di architettura milanese: l’architettura moderna come descrizione della città”, a cura dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano e della sua Fondazione per i tipi di Abitare, è costituita da una serie di piccole guide d’architettura in formato tascabile, organizzate per aree tematiche e dedicate alla città di Milano e al suo territorio. Si propone come un contributo per favorire il dialogo tra architetti e cittadini, nella consapevolezza che attraverso la conoscenza sia possibile far emergere il valore civile dell’architettura.

Il primo volume: “Il professionismo colto nel dopoguerra”
Gli anni del dopoguerra sono stati cruciali per la costruzione della città di Milano: una generazione di professionisti, erede del rinnovamento architettonico operato dal Movimento Moderno e al tempo stesso incline ad una certa libertà espressiva, ricostruiva la città bombardata dando vita alle sue visioni urbane, terreni fertili per scambi interdisciplinari e sperimentazioni. L'aspetto culturale era alla base della formazione di questi architetti, in bilico tra interessi per le nuove concezioni strutturali e le suggestioni provenienti dall'ambiente artistico internazionale. Nomi illustri e figure rimaste – talvolta inspiegabilmente – più in ombra furono protagonisti di articoli apparsi sulle più insigni riviste italiane ed internazionali, nonché di importanti pubblicazioni. Quasi tutti raggruppati attorno all'associazione MSA (Movimento Studi per l'Architettura), frequentando la Triennale, le medesime gallerie d'arte e riunendosi negli stessi studi di architettura, personaggi già affermati come Albini, i BBPR, Gardella, Figini e Pollini intrecciavano i propri progetti con Asnago e Vender, i Latis, Gho’, i GPA Monti, Malchiodi, Mangiarotti e Morassutti, ridisegnando il futuro di Milano.

itinerari@ordinearchitetti.mi.it 

 

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