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Sharing Expo, cosa succede dopo il 2015?

Dal 10.09.2014 al 10.10.2014

Breve cronaca dell'incontro di Lunedì 8 settembre tra il ministro Maurizio Martina, il governatore Roberto Maroni e la vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris a confronto sul dopo Expo. Pubblicato il bando di gara per alienazione e riqualificazione dell'area

Lunedì 8 settembre, nel quadro delle sempre più numerose iniziative di discussione e divulgazione delle attività in programma per Expo 2015,  a margine della festa dell’Unità in corso al Carro Ponte di Sesto un incontro con il ministro Maurizio Martina, il governatore Bobo Maroni e la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris dedicato agli obbiettivi di breve e lunga gettata riguardo l’iniziativa.
Ricordiamo che il 19 agosto è stato presentato il bando di gara per l'alienazione e relativa riqualificazione urbanistica dell'area in cui si svolgera' Expo 2015, in scadenza a metà novembre. La base d'asta per l’area - di oltre 1 milione di metri quadri- e' stata fissato in 315.426.000.

Il giornalista RAI Umberto Martini cerca la polemica ma non la riesce a trovare. A questo sembrerebbe aspirare domandando alla vice sindaco Ada Lucia De Cesaris in merito alle richieste di finanziamento che il sindaco Pisapia ha rivolto al Governo per gli straordinari che le municipalizzate dovranno sostenere nei 6 mesi di Expo, mezzi pubblici in testa: ma non era già nota la necessità?
Il problema sarebbe non chiederli i soldi in più, risponde con consueta energia la vicesindaco, la dove si svolge una manifestazione che va considerata e orientata a vantaggio dell'interesse nazionale.

Ci prova allora con il governatore Roberto Maroni. Le opere d’arte a Expo, con Sgarbi ambasciatore da lui designato, sembrano non arrivare: prima la richiesta dei Bronzi a Reggio Calabria, poi il dipinto dell’Arcimboldo che ha ispirato la mascotte disegnata appositamente per l'evento, e ora l’Aratro più antica del mondo -2000 anni, pare- che il Comune di Desenzano non vorrebbe concedere.
Ma l’ex Ministro degli interni è abile a schivare parlando di sforzo comune, sia nell’investimento che nella realizzazione delle opere, e della necessità di trattenere il più possibile i previsti 20 milioni di visitatori, di cui 8 mai stati in Europa: a suo avviso dobbiamo trattenerli qua, inteso in Lombardia, dice, per settimane.

Le sinergie tra livelli istituzionali è confermato anche da Lucia De Cesaris, che elenca le numerose mostre previste a Milano già da quest'anno, a preparare l'evento: Chagall, Segantini, Giotto, Leonardo, Michelangelo e la pietà, ma anche Brera. Milano, dice, è la porta per la Lombardia, ma soprattutto, aggiunge, per la nazione tutta.
Maroni qui dissente, poiché non vede compiere lo stesso sforzo per il coinvolgimento in rete da parte di tutte le Regioni, se non, a suo parere, quelle direttamente confinanti con la nostra. Ma, aggiunge –forse ci troviamo al festival dell’Unità?-  Fassino come presidente Anci sta lavorando benissimo.

Improvviso sfocia in sala un piccolo show di fischi e contestazioni di una ventina di no canal, no Expo, no Maroni, via i mafiosi, con il vecchio sindaco di Sesto Boldrini a fronteggiarli di petto.

Nel frattempo arriva il ministro all'agricoltura con deleghe a Expo Maurizio Martina, che si scusa per essere stato trattenuto dal Cardinale. Il giornalista ci prova anche con lui, e quasi ce la fa: le gare andate deserte per la gestione di bar e ristoranti in area Expo andranno ora a trattativa privata, chiosa innocente il giornalista. "Io non le rispondo, io faccio il mio mestiere, lei faccia il suo". che poi traduce in: di questo non ho nulla da dire, non sono cose di mia competenza e non voglio sovrappormi al Commissario speciale. Chiuso.
Risponde volentieri invece riguardo le diverse iniziative intraprese, dal suo ministero e dal Governo: racconta dunque del summit previsto a Expo dei ministri dell’agricoltura del mondo a giugno 2015.
Il governo lavora sodo per reperire altre risprse, a supplire il buco lasciato dalla Provincia di 60 milioni, per esempio. Ma è ottimista: sono stati venduti già 5 milioni di biglietti, e a fine settembre si aprirà la vendita pubblica, con l’obbiettivo di aprire a maggio 2015 con 10 milioni di biglietti già acquistati. Questo è lo spirito con cui si deve affrontare l’evento, afferma.
E poi: i 3 padiglioni cinesi, uno dei quali dedicato alle mense aziendali, tema che li è pazzesco visto che ci sono industrie con 25.000 operai a turno da famare in un colpo solo. O Israele, concentrato sull’eficentamento idrico; l'Angola dedica il padiglione alla figura centrale della donna nella economia agricola. E poi la biodiversità di cui l’Italia è baluardo, con i suoi IGP più numerosi nel mondo. infine a ruota libera parla del tema piatto/piazza, ovvero la connessione e tradizione del tipico tra luoghi e cibo.

Alla domanda sulla qualificazione del sistema delle cascine Lucia De Cesaris ricorda che la realtà agricola milanese, la prima nazionale, va organizzata non tanto attrverso la tipicità locale quanto in ottica di rilancio di rete a scala nazionale: le casicne in rete fanno l'azienda agricola, e di conseguenza compiono una azione sociale sul territorio, e dunque infine paesaggio.

Anche Maroni solidarizza con il Ministro: concorda sul bisogno di alzare lo sguardo, e su cose concrete, non sulle polemiche e le bizze locali.
Expo muove i colossi economici del mondo. La contraffazione alimentare per esempio, l’italian sounding, è un danno di 6 miliardi di €, pari al doppio dell’economia di esportazione agroalimentare nazionale. Expo è occasione per combattere il fenomeno agli occhi del mondo: dobbiamo mostrare la qualità senza alcuna riverenza.

E finalmente veniamo al dopo Expo.
Lucia De Cesaris premette la quantità di norme assurde ereditate riguardo cui il bando di gara  (qui il bando) cerca di barcamenarsi, ma attraverso delle idee. Partire da quanto c’è, grazie ad Expo –le infrastrutture e i servizi- e da Città Metropolitana. La cascina Triulza, che resterà, deve essere accompagnata da un grande parco. Dobbiamo credere al bando e pensare agli aspetti sia economici che ludici necessari alla città metropolitana.

Roberto Maroni ripete più volte che ci si è mossi nei tempi giusti. Viceversa considera un delitto che la ricchezza tra infrastrutturazione che accessibilità dell’area si riduca a un prato o a un campo, ma pensa che l’area sarà un motore economico, e l’impegno necessario –non meno di 350 milioni- non pensa possa ridurla a questo.

Conclude il ministro Maurizio Martina auspicando che quanto seguirà il bando prosegua la vocazione internazionale ed economica dell’area, così come i complimenti della lega gli fanno ben sperare sul lavoro del governo di cui è ministro.

Fuori l’odore di fritto misto virato dopo pochi passi a salamella si mischia all'aroma inconfondibile delle frittelle del chiosco all’ingresso: è così, i festival dell’Unità hanno la loro fragranza.
Ma Succederà anche per Expo?

Francesco de Agostini

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