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"C'è Milano da fare" al ballottaggio

Dal 13.06.2016 al 20.06.2016

Venerdì 10 giugno i candidati Beppe Sala e Stefano Parisi hanno sottoscritto il documento presentato dal nostro Ordine insieme alle principali rappresentanze della filiera delle costruzioni: un impegno comune e condiviso sui temi strategici della nostra città

In vista delle elezioni amministrative, il nostro Ordine insieme a tutta la filiera degli sviluppatori -progettazione, costruttori e mediatori- ha presentato alla stampa il 9 marzo  un’agenda condivisa da proporre alla politica, con l'obiettivo di coinvolgere i candidati sindaco in un dibattito diretto e successivamente il sindaco eletto a memoria degli impegni presi. Venerdì 10 sempre presso l'Urban Center è stato sottoscritto da entrambi i candidati sindaco Beppe Sala e Stefano Parisi.
Vi proponiamo il testo sintetico:

 

Protocollo d’intesa 

tra I candidati Sindaco del Comune di Milano Beppe Sala e Stefano Parisi  e i sottoscrittori di “C’è Milano da fare”:

Marco Dettori, Presidente Assimpredil ‐ ANCE Milano Lodi Monza e Brianza
Alvise Biffi,  Vice Presidente ASSOLOMBARDA Confindustria Milano Monza e Brianza
Davide Albertini Petroni, Presidente Assoimmobiliare Delegazione Milano
Guido Bardelli, Presidente CDO Milano ‐ Forum edilizia
Alessandro Maggioni, Presidente Federabitazione ‐ Confcooperative Lombardia
Maurizio Castelnovo, Coordinatore Dipartimento Housing LEGACOOP Lombardia
Valeria Bottelli, Presidente Ordine Architetti Paesaggisti Pianificatori della provincia di Milano
Stefano Calzolari, Presidente Ordine Ingegneri della provincia di Milano
Cristiano Cremoli, Presidente Collegio Geometri e Geometri laureati della provincia di Milano
Sonia Calzoni, Vice Presidente IN/ARCH LOMBARDIA
Vincenzo Albanese, Presidente FIMAA Milano, Monza & Brianza

PREMESSO CHE:

I promotori del manifesto “c’è Milano da fare” hanno proposto al futuro Sindaco e agli amministratori della città di Milano una piattaforma di lavoro basata su quattro pilastri fondamentali:

  1. Condividere un percorso che sperimenti nuove e più efficaci modalità di confronto e  collaborazione tra pubblico e privato: nelle scelte strategiche, nella definizione dei percorsi operativi, nel controllo sulla attuazione delle misure. Perché più sono espliciti e riconoscibili  i legittimi interessi più c’è trasparenza e possibilità di giungere a esiti che contemperino le diverse posizioni e contribuiscano alla costruzione del bene comune.

  2. Costruire un piano strategico di lungo periodo, che travalichi le barriere istituzionali e fisiche per proporre una visione condivisa della città di Milano nel contesto metropolitano, che dia un orientamento agli operatori e investitori interessati a quest’area che sia credibile, continuativo e attuabile.

  3. Attuare un progetto operativo, capillare e efficiente di digitalizzazione e rinnovo della PA per rimuovere i vincoli e le pesanti zavorre che oggi imbrigliano il rapporto tra cittadini, imprese, professionisti e apparato burocratico amministrativo.

  4. Assumere come valore cardine dello sviluppo la rigenerazione urbana con la consapevolezza e coerenza delle conseguenti e imprescindibili azioni necessarie a rendere sostenibili gli interventi di bonifica ambientale, di recupero del patrimonio costruito, di quello dismesso e abbandonato.

CONDIVISO CHE I 10 PUNTI INDIVIDUATI IN “C’E’ MILANO DA FARE” SONO TEMI STRATEGICI PER MILANO

  1. Fare investimenti per adeguare il patrimonio infrastrutturale: strade, verde, metropolitana. Il dopo EXPO ci consegna una città migliore ma non adeguata ad affrontare un progetto di rilancio della città.

  2. Fare interventi che attivino una domanda pubblica di riqualificazione ambientale: scuole, edifici pubblici per attivare un mercato reale del green

  3. Fare una città attrattiva e ospitale per giovani, anziani, creativi, imprese

  4. Fare delle periferie i luoghi di eccellenza del rinnovamento urbano

  5. Fare della pubblica amministrazione l’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo

  6. Fare dei LL PP una leva per la qualificazione del settore

  7. Fare dell’innovazione del prodotto edilizio un punto centrale del programma

  8. Fare della valorizzazione del patrimonio storico culturale una leva di crescita per la città.

  9. Fare di Milano la città della green economy e una smart city

  10. Fare sistema abbattendo le barriere tra i soggetti che oggi sono portatori di valori

LE PARTI SI IMPEGNANO

  • a costituire una “Piattaforma di dialogo” che funga da struttura stabile di confronto diretto tra il Sindaco e i rappresentanti della filiera delle costruzioni, per mettere in comune risorse progettuali e tecniche al fine di condividere problemi e soluzioni;
  • a definire una agenda delle priorità che affronti, prima di tutto, le seguenti questioni:
  1. Le condizioni necessarie per favorire gli investimenti in rigenerazione urbana.
    Adeguamento del quadro delle regole indispensabili per consentire lo sviluppo del mercato della rigenerazione urbana sia dal punto di vista urbanistico che edilizio ed energetico, con particolare attenzione al tema della sostituzione edilizia con cambio di destinazione d’uso, ovvero: calcolo della slp, scomputo degli oneri di urbanizzazione, monetizzazione e fabbisogno di aree per servizi. Nonché al tema della ridefinizione di parametri prestazionali energetici che rappresentino l’insieme dell’edificio.

  2. Le condizioni necessarie per poter raggiungere l’obiettivo di consumo zero di suolo e intervenire in aree antropizzate e che devono essere bonificate.
    Revisione delle procedure per la gestione della riqualificazione ambientale delle aree inquinate e da bonificare al fine di definire un metodo standard operativo efficace che consenta di intervenire: con certezza dei tempi; univocità del metodo valutativo.

  3. Le condizioni necessarie per fare della pubblica amministrazione una infrastruttura strategica per lo sviluppo.
    Elaborazione del Piano di efficientamento dell’infrastruttura burocratico-amministrativa anche attraverso un progetto operativo di digitalizzazione e semplificazione volto a ottenere una certezza dei tempi, una comunicazione efficace tra pubblico e privato, una trasparenza sull’iter delle pratiche, una dematerializzazione della documentazione, un coordinamento effettivo tra gli uffici coinvolti nello sviluppo delle singole pratiche.

  4. La visione futura di Milano e le azioni necessarie per costruire un quadro credibile delle azioni possibili.
    Condivisione degli obiettivi, delle modalità e dei tempi per la formazione del piano strategico di medio-lungo periodo della città di Milano, con riferimento anche al contesto metropolitano.

A TAL FINE

Il Sindaco di Milano entro i primi 100 giorni dalla sua elezione convocherà la “Piattaforma di dialogo: c’è Milano da fare” e stabilirà obiettivi operativi e tempi per il loro raggiungimento con i rappresentanti dei sottoscrittori del presente protocollo d’intesa dando forma stabile e continuativa al tavolo di lavoro.

Il Sindaco di Milano si impegna, inoltre, a garantire il coinvolgimento dei membri di Giunta e della Direzione Generale del Comune di Milano per condividere gli obiettivi, le azioni e le scadenze, ovvero per dare operatività al percorso di collaborazione e portare a soluzione le molteplici questioni aperte.

Milano, 10 giugno 2016

 

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