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Scali: le infrastrutture ferroviarie al centro della rigenerazione urbana

Dal 02.05.2017 al 02.06.2017

Primo incontro dei tre dedicati agli scali ferroviari: 2-5-12 maggio a Palazzo Reale, organizzati dal nostro Ordine, Dipartimento DASTU del Politecnico e Comune di Milano. Un breve report

Nel solco delle diverse iniziative che hanno coinvolto istituzioni, cittadini, proprietà, progettisti, il Comune di Milano, assieme al Dipartimento DASTU del Politecnico di Milano e l'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano, ha organizzato tre mattine di convegno dedicate alle trasformazioni urbane con l’intento di sollecitare il contributo di studiosi ed esperti su alcuni temi cruciali: Infrastrutture, verde e abitare.

Martedì 2 maggio si è svolto il primo incontro, che di seguito sintetizziamo.
A seguire, sempre presso la Sala Conferenze di Palazzo Reale,  dalle ore 9.30 alle ore 13.30, venerdì 5 e venerdì 12 maggio i prossimi incontri, cui è possibile iscriversi qui.
 

Martedì 2 maggio 2017
Le infrastrutture ferroviarie al centro della rigenerazione urbana

Dopo i saluti del nostro presidente Valeria Bottelli e del presidente dell'Ordine degli Ingegneri Bruno Finzi, per il Politecnico l'urbanista Laura Montedoro chiarisce l'intento a proseguire un dibattito aperto, critico e problematico riguardo al tema con l'Amministrazione e la cittadinanza interessata.

L'ing.Stefano Riazzola, Direttore Area Pianificazione e Programmazione Mobilità del Comune di Milano, è entrato nel merito di quanto gli uffici stiano facendo in questa fase di transito al nuovo Accordo di Programma, riassumendone di seguito i termini.
Se di fatto l'accordo poi saltato prevedeva sostanzialmente:
- una azione di regolazione del nodo ferroviario urbano per complessivi 50 milioni €
- opere di riconnessione locale per ulteriori 80 milioni €
Con il nuovo documento di inquadramento votato dal consiglio a Dicembre 2016, riguardo il tema infrastrutturale si è ampliato il campo a:
- Circle line su ferro
- Interscambio con gli altri sistemi di mobilità urbani, in primis il passante
- le barriere acustiche compatibili
- l'identificazione di nuovi poli di interscambio a scala regionale, coinvolgendo anche la rete di Monza Brianza

Felix Adisson, International Fellow presso il DAStU del Politecnico di Milano, porta l'esempio di Parigi ed in particolare di Clichy Batignolles.
Un processo avviatosi già negli anni '80 che ha visto la municipalità e lo stato accentrare su di se il ruolo di progettista, developer e proprietario, ampliando successivamente negli anni il lavoro a numerosi altri nodi intermodali del Comune.
Con la giunta di centro sinistra del 2001 l'operazione diventa emblema della mixitè sociale e dell'urbanistica sostenibile, sempre attraverso un ruolo pubblico di primo piano. Dopo il 2008, pur aumentando le densità, si insediano importanti funzioni puibbliche di interesse sovracomunale, quale il Tribunale amministrativo.

Michelangelo Savino, Professore associato di Pianificazione, Urbanistica ICEA, Università di Padova parla invece di Rigenerazione contemporanea a Londra ed in particolare dell'esempio di King Cross. Un processo che prende avvio alla fine degli anni '80 con la crisi dell'operatore ferroviario pubblico, in cui il suo ruolo è stato invece marginale. Stiamo parlando di Londra, dove il sistema di accessibilità capillare è dato dai mezzi pubblici, in cui tuttavia il governo pubblico ha avuto un ruolo relativamente debole a favore di investimenti di carattere internazionale e finanziario. Sarà solo con il London Plan to 2036 del 2011 e l'opportunità delle Olimpiadi che le operazioni si allargheranno su altre aree ritenute opportunità di investimento.

Mario Abis, Sociologo, membro del comitato scientifico di Scali Milano, presenta i risultati della raccolta di scenari di sviluppo urbano effettuata da Sistemi Urbani. 4 punti cruciali:
- E' necessario matchare i materiali socio economici acquisiti per essere messi a disposizione del progetto
- La domanda sociale riguarda lo sviluppo complessivo del sistema urbano e non la singola area: il sistema di riferimento è alla scala di regione metropolitana, da Como a Piacenza, da Brescia a Novara.
- i Piani strategici: Sistema di connessione, verde, i nodi diffusi
- le infrastrutture materiali ed immateriali, composte dalle reti di conoscenza, vede emergere 14 punti tra università ed accademie professionali, che arrivano a 20 allargando la scala.
In in questo quadro allora sono 7 i settori di valore su cui insistere:
- Università e formazione
- Arte e cultura
- Media
- Design e moda
- Manifattura
- Sanità e bio tecnoclogie
- Settore Agricolo
In questo quadro la commissione di valutazione dei progetti darà le proprie valutazioni, altrimenti il rischio è di compiere uno sforzo senza efficacia e alla scala sbagliata.

Piergiorgio Vitillo, Professore associato di Urbanistica del Politecnico di Milano DAStU, presenta i risultati del lavoro di ascolto nei Municipi compiuto da un gruppo di ricerca coordinato da Gabriele Pasqui, sviluppato in 2 fasi, tra il 2013 e oggi. Un esercizio di ascolto delle oltre 200 associazioni e stakeholder di diversa natura coinvolti nelle trasformazioni delle 7 aree. Se nel 2013 la ricerca si è incentrata su 3 sistemi principali:
- spazi aperti
- bordi e connessioni
- Servizi, inteso come welfare materiale e immateriale
Con la delibera del 2016 si aggiungono ulteriori 3 temi:
- edilizia sociale
- mobilità e nodi di connessione urbana
- aumento delle porzioni a verde
l'obbiettivo finale passa attraverso l'elaborazione all'interno di ogni Municipio di documenti utili a corroborare il progetto

Nella seconda parte dell'incontro si sono alternati diverse opinioni riguardo a quanto fin qui rappresentato.

Giorgio Goggi, Urbanista, sottolinea come l'aspetto cruciale dell'operazione sia la scala di intervento: la regione metropolitana, identificata dai geografi a confronto con le città europee, già rappresentata da Mario Abis e allargata ai 7 milioni di abitanti. trattandosi di una area sovracomunale il nodo cruciale è l'accessibilità. Gli scali dunque sono la risorsa principe da giocare su questa funzione, che non può essere subordinata ad altri interessi, senza demonizzare le istanze dei privati. Un dibattito che poi va collocato nel quadro di revisione più complessiva del PGT.

Fedele Canosa, partner dello studio olandese Mecanoo, ribadisce l'importanza degli scali come Hub, nodo infrastrutturale, in cui ferrovia e metro si confondono in un unico elemento, come accade in Olanda, dove il biglietto è lo stesso con cui poi posso prendere la bici per i collegamenti di prossimità.

Salvatore Crapanzano, membro della Commissione Infrastrutture e trasporti dell’Ordine degli Ingegneri di Milano, è dell'idea che l'area metropolitana si possa allargare a Torino e Genova. In generale manca ancora l'integrazione tariffaria. L'esempio del Passante, a pochi noto fino ad Expo, non raccontato sul sito del Comune, rappresenta un segnale grave di mancanza di sinergia tra istituzioni, oltre che di comunicazione.

Alberto Saibene, Saggista e regista, afferma la necessità di spendere molta immaginazione per vedere la città tra 30 anni. Solo 15 anni fa c'erano le code alle cabine telefoniche, oramai sparite. Da Olivettiano, sottolinea poi la necessità di tener conto delle comunità che esistono, identità locale. Il verde, i fiumi verdi i boschi verticali sono abitati da calciatori e soubrette, mentre la composizione sociale per il cambiamento è cruciale ed è altra.

Franco Sacchi, Direttore tecnico del centro studi PIM, ribadisce l'attenzione sulle diverse scale di riferimento rispetto al progetto: scala di quaritere, in cui si rilevano servizi di prossimità e di ricucitura del tessuto urbano; scala regionale, dove si giocano i nodi di rete territoriale e dell'accessibilità; scala globale in relazione a funzioni di interesse nazionale. Segnala come questa vocazione scalare non è uniformemente distribuita sulle diverse aree, e saper fare questi distinguo è cruciale per la buona progettazione, consapevoli che strategica non è solo la grande funzione pubblica, ma anche e soprattutto quella che induce trasformazioni al suo intorno, secondo tem,pi anche molto dilatati.

Dal pubblico l'architetto Emilio Battisti diffida a procedere a rotta di collo, solecita a coinvolgere città metropolitana e governo centrale, considera sbrigativo pensare di chiudere l'accordo di programma a luglio.

Infine conclude Fabrizio De Pasquale, Presidente Commissione di Controllo sulle aziende Partecipate del Comune di Milano, oltre che membro del gruppo consiliare di Forza Italia, sottolinea il fair play tra maggioranza e opposizione in Consiglio Comunale sulla questione, suggerendo l'ambito dell'entertainment e dei parchi tematici come possibile funzione di pregio.

L'Assessore Pierfrancesco Maran conclude ricordando come quanto si sta dibattendo non sarà solo oggetto dell'Accordo di Programma, ma potrà essere traccia costruttiva per il PGT che ha iniziato il suo processo di aggiornamento. La strategia, afferma, si fa attraverso episodi che vengono risolti, non fermando tutto e scrivendo il librone. Ogni tema dunque potrà essere ampliato anche dopo la chiusura dell'Accordo con FS.

Francesco de Agostini

Venerdì 12 maggio 2017
La qualità urbana per abitare i quartieri di domani

 

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