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La città ripresa in soggettiva e in oggettiva: Cascina Merlata

Dal 01.04.2011 al 18.04.2011

Doppia uscita sul P.I.I. Cascina Merlata: report dell'evento di presentazione del masterplan di Cascina Merlata e aggiornamento della scheda su Milanochecambia

Giovedì 24 Marzo, ore 11, sala grande del Cinema Odeon imbandita a festa, con il palco e il parterre ricoperto interamente di prato sintetico e schermi al plasma riportanti un logo con una cascina e degli alberi su delle colline verdi: davanti ad una platea di potenziali investitori, EuroMilano presenta la sua ultima creatura, il P.I.I. Cascina Merlata.

Una graziosa conduttrice in abito giallo canarino (Cristina Parodi, vecchia conoscenza Mediaset) ha il compito di introdurci al tema della giornata: un Programma integrato di Intervento che coinvolgerà oltre 520mila metri quadri di area ex agricola chiusa tra le mura del Cimitero Maggiore a est, la massicciata della autostrada e l'area occupata dai binari delle FS che da Milano vanno verso Varese e Torino a nord, Via Gallarate a sud e la zona industriale di Pero a ovest. Facendoci spuntare un nuovo quartiere di residenze e servizi.

Un progetto di cui l'AD di EuroMilano, Alessandro Pasquarelli, si dice molto contento, aprendo la girandola di interventi, ringraziando da un lato le autorità, presenti il Sindaco Moratti e l'Assessore Masseroli,  a rappresentanza dell'amministrazione che ha preso parte alla concertazione per arrivare all'approvazione del PII – che ancora non è arrivata - e dall'altro tutti coloro che hanno contribuito con il loro lavoro alla sviluppo del progetto. - Oggi – dice - va in scena la prima di tre tappe di presentazione dell'operazione, quella dedicata al masterplan - . Un masterplan “complicato e complesso”, sia per le dimensioni, sia per la congiuntura economica odierna e l'evoluzione della pianificazione territoriale della zona (quando l'Accordo di Programma fu discusso, dell'operazione Expo sull'aree a nord est dell'area ancora non si sapeva niente). Un piano che è un esperimento, essendo stato avviato con un documento di inquadramento a cui rifarsi e terminato confrontandosi con il nuovo PGT.

Ma Cascina Merlata è un progetto solido, e lo dimostrano alcuni punti forti che Pasquarelli snocciola uno dietro l'altro:

  • le sue dimensioni estese le fanno assumere un ruolo rilevante per la creazione di servizi e infrastrutture, che EuroMilano si impegna a realizzare con un finanziamento di 100 milioni di euro in soli 3 anni - questo per evitare una situazione già vista negli ultimi anni a Milano, con residenze abitate in nuovi quartieri privi di strade, scuole e negozi -;

  • EuroMilano ha progettato un quartiere che possa attirare con i suoi prezzi nuovi abitanti di tutte le fasce sociali, assicurando un mix sociale variegato e dando un'alternativa al pendolarismo dei city users: per questo il 60% della nuova residenza, realizzato da alcune cooperative sue azioniste, sarà venduto a canone convenzionato e agevolato;

  • in vista di Expo è stato firmato un protocollo di Intesa: nei 45mila metri di residenza agevolata verranno alloggiati tutti coloro che lavoreranno all'evento del 2015.


Raccontare un progetto di così vaste dimensioni – continua Pasquarelli - è difficile: per questo si è pensato ad un video 3D (che verrà proiettato a seguire), per aumentare consenso e consapevolezza sull'operazione. E chiude invitando i presenti ad investire su Cascina Merlata, operazione che darà 2500 posti di lavoro all'anno per 7 anni e con il suo solo centro commerciale, una volta terminato, 1700 posti a tempo indeterminato.

A seguire il sindaco di Milano, Letizia Moratti, e l'ad di Expo, Giuseppe Sala, sono chiamati sul palco dove i due – ma ciascuno a suo modo – si producono in lodi al progetto: per la Moratti Cascina Merlata non è altro che un'altra tappa di Expo, e di qui l'ennesimo amarcord a quando dell'Esposizione Universale ancora non si sapeva niente,  poi un sogno, di qui il bisogno di una visione trovata nel tema dell'alimentazione (tema all'ordine del giorno nelle agende dei paesi di  tutto il mondo). Expo è occasione per il ripensamento della città e per rilanciare il suo sviluppo in nuove direzioni: verde servizi e casa per tutti, gli stessi del PGT con cui questo progetto si incrocerà. La Moratti si ricorda poi di Cascina Merlata, che definisce un grande progetto per Milano (e di cui elenca uno per uno tutti i punti forti – verde, housing sociale, servizi e infrastrutture – accompagnati dai dati) e ringrazia Pasquarelli per aver fornito una buona occasione per sperimentare la contrattazione tra amministrazione pubblica e soggetto privato.

Sala invece apre con due aneddoti che coinvolgono l'AD di euroMilano: il primo lo spostamento degli uffici di Expo in Bovisa, per il quale un AD chiama l'altro e la situazione si risolve in un giorno,  il secondo un episodio durante la visita all'Expo di Shanghai che porterà alla formalizzazione del protocollo di intesa sul Villaggio Expo. L'intervento di Sala segue quello della Moratti, riportandolo al presente, al momento difficile, nonostante il quale sia necessario superare ogni malumore, dato che Expo rimane un'occasione enorme: quale altra iniziativa, si chiede Sala, riscuote a 160 anni dalla sua invenzione un successo di tali dimensioni? Per il successo di Expo bisogna lavorare col cuore, affidandosi a tecnologie innovative e per la scenografia complessiva ad un professionista d'esperienza come Dante Ferretti. A 50 mesi di distanza dal 2015, incalza, già 13 nazioni – tra cui Germania, Russia, Svizzera e Turchia - hanno confermato la loro presenza.


Tornando al progetto, introdotti dalla presentatrice come “i vincitori del grande concorso bandito da EuroMilano nel 2009”  compaiono sul palco i due progettisti incaricati della stesura del masterplan, Paolo Caputo e Antonio Citterio, ai quali spetta il compito di presentare tecnicamente (per quanto possibile in dieci minuti) la nuova Cascina Merlata: un'operazione che non è solo immobiliare, ma che ha un enorme peso infrastrutturale – l'AdP “Cascina Merlata”, tanto per dare un'idea, su 900mila metri quadri ne destina quasi 300mila alla viabilità di progetto, con le nuove bretelle di collegamento all'autostrada che raderanno al suolo il “Triboniano”, uno degli ultimi campi rom di Milano per cui il Comune solo qualche anno fa aveva speso 4 milioni di euro.

Un progetto di questa dimensione è anche un racconto urbano, sostiene Caputo: un incrocio di storie sociali il cui fondale necessario è quella della città (come nei teatri rinascimentali di Palladio, Serlio e Milizia). Elementi che informano il racconto di Cascina Merlata sono:

  • la spina centrale di parco urbano su cui si affacciano le insule delle residenze;

  • un boulevard che staccandosi da Via Gallarate si snoda con andamento curvilineo nella parte ovest dell'area, attorno al quale si affacciano i servizi e gli spazi commerciali di vicinato;

  • una testata a nord dove si concentrano tutte le funzioni alternative alla residenza: un grande centro commerciale, e un hotel vista tangenziale.

Aggettivi che ben si accordano per Caputo a questo masterplan sono inclusivo, integrato, identitario, sostenibile, multiverso, congruo, razionale, conforme, confortevole. Citterio prende la parola proprio riguardo al comfort: un masterplan è buono – sostiene – quando esso riesce ad esprimere una qualità civica e diffusa, misurabile fin nell'arredo urbano dei cestini e dei marciapiedi. Il senso di insoddisfazione che spesso si ha in queste grandi trasformazioni è dato dal senso del non finito dello spazio pubblico. Per questo, il progetto di Cascina Merlata è stato sviluppato con una attenzione costante alla piccola e alla grande scala dell'intervento: a riprova di questa attenzione, i 3 minuti di filmato in 3D mostrano al pubblico - munito degli occhiali d'ordinanza - il nuovo quartiere ripreso in soggettiva, attraversato in lungo e in largo con una serie di carrellate che si perdono nel verde del parco e dei boulevards.

Prima di aprire le danze dei camerieri del sontuoso buffet, c'è appena il tempo per Pasquarelli di ringraziare i presenti per la pazienza – la presentazione è durata un'ora e mezza – e per dare appuntamento a fine 2011 con la presentazione delle architetture che comporranno il quartiere.

Carlo Venegoni

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