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La Corte Verde di Corso Como

Dal 15.02.2012 al 17.03.2012

Martedì 7 febbraio si è tenuta presso il cantiere di Porta Nuova-Garibaldi la conferenza di presentazione del nuovo complesso residenziale firmato da Cino Zucchi Architetti

Milano, 7 febbraio 2012

In una piccola struttura temporanea nei pressi dell'area di cantiere, tra le vie Viganò e Rosales, si è tenuta la conferenza di presentazione del complesso residenziale "La Corte Verde di Corso Como". Andrea Camporese, presidente INPGI (Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani) e Manfredi Catella, presidente e amministratore delegato di Hines Italia SGR, hanno introdotto l'appassionato intervento del progettista Cino Zucchi, che ha illustrato il progetto architettonico e urbano tenendo una vera e propria lezione sull'architettura milanese.

L'edificio in costruzione, frutto di un investimento di sviluppo immobiliare che ha visto protagonisti Hines Italia SGR e INPGI, è situato nel cuore dell'area di Porta Nuova-Garibaldi, tra il complesso per uffici di Pelli Clark Pelli Architects e il margine della città storica; si sviluppa su una superficie commerciale di 5000 mq, con 31 residenze in classe A e un giardino privato di oltre 1000 mq.

Andrea Camporese ha spiegato la sinergia che ha visto Hines Italia e INPGI protagonisti nell'operazione finanziaria e immobiliare: "fa piacere – afferma – che tutto questo avvenga proprio a Milano, in un contesto, quello di Porta Nuova-Garibaldi, che sta vedendo la nascita, nel cuore della città, di un nuovo modo di pensare l'abitare, moderno e al tempo stesso antico, a misura d'uomo. L'Istituto ha già costruito molto nella città di Roma (tra le altre l'iniziativa di sviluppo immobiliare "Città del Sole", nei pressi della nuova Stazione Tiburtina, vincitrice del premio di migliore opera di riqualificazione urbana ai real Estate Awards) e ora è felice di intervenire con i suoi criteri innovativi a Milano".

Manfredi Catella, presentando il progetto, mette in evidenza come gli interventi di Garibaldi-Repubblica abbiano un impatto economico nazionale, non soltanto locale: "la collaborazione con INPGI – afferma – è strategica per Hines Italia SGR, che con questo Fondo di Sviluppo contribuisce all'economia del Paese". Sempre a Milano, un'altra operazione straordinaria è avvenuta con l'ex Palazzo delle Poste in via Ferrante Aporti, di Ulisse Stacchini, costruito negli anni Trenta insieme alla Stazione Centrale e ora riqualificato da Antonio Citterio".
"Quello progettato dall'architetto Zucchi a Porta Nuova – continua Catella – è un intervento che sa ricomporre i tessuti urbani esistenti".

Cino Zucchi, progettista dell'edificio, esordisce parlando della grande responsabilità dell'architetto, e della sua doverosa attenzione nei confronti del contesto e della città in generale. "Se quella è la bistecca - afferma riferendosi alle grandi volumetrie dell'edificio di Cesar Pelli – questa è l'insalata", dice indicando le sue residenze: un blocco edilizio caratterizzato da due altezze differenti, una sorta di raccordo tra l'imponenza del nuovo edificio per uffici e la "grana fine" del tessuto urbano che caratterizza corso Como, intesa non come caratteristica irrecuperabile della città antica, ma come principio urbano riproponibile ancora oggi. Il progetto consiste in un isolato aperto e interrotto, che abbraccia il costruito esistente e si misura con la questione del rapporto tra l'edilizia aperta della modernità e l'edilizia compatta della città storica. Un rapporto che nella città di Milano, più che altrove, è stato storicamente risolto con episodi architettonici di grande qualità, già a partire dagli anni Trenta e poi nella grande stagione del Dopoguerra. Zucchi sembra aver assunto questa lezione tutta milanese, espressa nel diverso trattamento del fronte strada su via Viganò e del fronte più aperto, con i terrazzi rivolti ad ovest, verso il giardino interno. Lezione che è reinterpretata, con sensibilità contemporanea, nella domesticità delle aperture, nella composizione dei fronti, nell'uso in senso tradizionale degli androni, nella disposizione dell'edificio all'interno del lotto di progetto. A tutto ciò si affianca l'uso dei nuovi materiali, come il rame ossidato, materiale cangiante, negli elementi compositivi delle facciate: ne risulta un linguaggio contemporaneo ma fortemente radicato nella tradizione architettonica milanese.

Il modellino – continua Zucchi riferendosi al plastico presente nella sala – è come la nuova Fiat 500, un po' vintage, e il progetto ha in effetti degli evidenti riferimenti all'architettura del dopoguerra. Subito dopo mostra i suoi "angeli custodi": la casa al Parco e l'edificio in via Marchiondi di Gardella, l'edificio in via Massena di Luigi Caccia Dominioni, quello in via Quadronno di Mangiarotti e Morassutti. E poi anche il complesso dei BBPR in via Dei Chiostri, dove il moderno e l'antico convivono nel raffinato rapporto con il giardino.
Zucchi racconta poi le avventure in Vespa nella città di Milano a fotografare tutti i suoi riferimenti architettonici, in particolar modo i bovindi, che nel caso specifico costituiscono un rimando figurativo di notevole portata per la composizione progettuale.

Ma di particolare interesse è la consapevolezza – ancor meglio la convinzione – del progettista che sia la città storica, con i suoi principi e con la sua densità, ad essere ecologica, ad essere sostenibile; il consumo del suolo è oggi infatti un problema connaturato al fare architettonico. Di conseguenza il concetto di densità e il rapporto con l'isolato compatto e con la cortina edilizia non sono elementi antitetici ad una visione ecologica dell'architettura né tantomeno in relazione al Life Cycle Assessment, ovvero all'analisi tesa a valutare l'insieme di interazioni che un prodotto o un servizio ha con l'ambiente, prendendo in considerazione il suo intero ciclo di vita. La densità, in definitiva – e sorprendentemente – come atto ecologico.

Il progetto degli interni è stato affidato a Dolce Vita Homes, piattaforma specializzata in residenze di qualità, che ha studiato due differenti tipi di finiture disponibili. Tutti gli appartamenti sono dotati di terrazzi o roof garden. La commercializzazione delle residenze avrà inizio nel mese di marzo. Il collocamento prevede una prima fase riservata ai giornalisti, ma – assicura Camporese – ci sarà spazio per tutti; il riferimento per la zona di Porta Nuova è tra i 7.000 e i 10.000 euro al mq. I tagli degli appartamenti saranno da 200 a 80 mq, quelli più grandi con due box – elemento non trascurabile, vista la difficoltà del parcheggio esterno in zona – e gli altri con un solo posto auto.

La Corte Verde di Corso Como non è in senso proprio una corte, né è esattamente in Corso Como, ma è certamente la più compiuta espressione, nell'area di Porta Nuova, della volontà di misurarsi con la scala della città storica, con le sue dimensioni, con i suoi problemi costitutivi. Ci sono dunque le premesse – i lavori termineranno nel 2013 – per un'architettura civile, senza dubbio milanese.

Stefano Suriano

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