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Settimana dell'11 giugno 2007

Dal 01.01.2008 al 31.12.2008

Categoria: Inquinamento-degrado
Testata: Repubblica
Titolo: Arriva in giunta il ticket antismog: cerchia dei Bastioni a pagamento
Data 09/06/07
Autore: Giuseppina Piano


Riparte il pedaggio alle auto. La delibera per far diventare realtà il ticket è pronta e già domani, o al massimo nella seduta successiva di venerdì, l´assessore all´Ambiente e mobilità Edoardo Croci la porterà in giunta per il via libera. Sorpresi i partiti della Cdl: «Prima dell´approvazione ci vuole un approfondimento politico», avvertono An e Forza Italia. Ma che cosa prevede il testo? Che dal prossimo autunno le macchine più inquinanti (diesel pre-euro 4 o benzina euro zero e euro 1) paghino da due a dieci euro per entrare in tutta la Cerchia dei Bastioni. E che paghino sia i pendolari che i milanesi. Compresi quelli che abitano dentro la Cerchia, i soli però a cui sarebbe riservato un abbonamento annuale tra 40 e 200 euro.Il pedaggio d´ingresso, infatti, dovranno pagarlo tutti. Milanesi e non milanesi. Ma solo per entrare e circolare dentro un´area ristretta come la Cerchia dei Bastioni, a guardia della quale verranno messe 43 «porte» elettroniche per il pagamento e il controllo delle targhe. Solo una parte dei veicoli però, quelli più inquinanti, pagherebbe: esentati moto e scooter, i mezzi a metano e gpl, i diesel con filtro antiparticolato (per gli euro 4 sprovvisti ci sarebbe una moratoria per mettersi in regola), soprattutto le macchine a benzina euro 2, euro 3 e euro 4. Una larga fascia d´esenzione, dunque.

Il pedaggio, con fasce progressive di costo che secondo indiscrezioni sarebbero di 2-5-10 euro (ma con abbonamenti annuali, per i residenti nei Bastioni, di 40-100-200 euro) sarebbe ristretto solo alle macchine a benzina euro 1; ai diesel privati pre-euro 4; agli euro zero a benzina e ai vecchi diesel commerciali. L´assessore Edoardo Croci non commenta le indiscrezioni. Si limita a dire che «come ha sempre detto il sindaco, entro fine anno il provvedimento entrerà in vigore». Quello che è certo, continua l´assessore all´Ambiente, è che non è accettabile l´accusa alla giunta di essere poco produttiva rispetto all´era Albertini: «Invece dei provvedimenti spot noi abbiamo studiato e fatto piani strategici per cambiare la città, abbiamo fatto il Piano per la mobilità sostenibile e il Piano energetico. A differenza di prima, adesso c´è una visione di sviluppo della città». E l´accusa di scarsa produttività, per le poche delibere portate in Consiglio, viene respinta anche dall´assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini: «Poche delibere in Consiglio? Non servono quelle per cambiare la città. La verità è che stiamo lavorando sodo».

Tornando al capitolo pedaggio d´ingresso, invece, l´approdo in giunta del provvedimento sorprende i partiti della Cdl. Presi in contropiede. An con il capogruppo Carlo Fidanza, avverte: «Serve al più presto un momento di approfondimento tecnico e politico per capire le soluzioni prospettate dall´assessore Croci». Anche il capogruppo di Forza Italia, Giulio Gallera, non è da meno: «La pollution charge è un provvedimento importante e delicato, va approfondito in sede politica prima che diventi attuativo. In argomenti come questi la collegialità preventiva è indispensabile per evitare contrapposizioni». La sensazione è che ritrovarsi in giunta il provvedimento possa apparire un blitz. E non è affatto escluso che, scoperte le carte, il sindaco Moratti preferisca rinviare l´argomento in giunta. Per sentire, prima, i partiti.


Categoria: degrado
Testata: Repubblica
Titolo: I giovani dicono no ai politici "Solo noi difendiamo le Colonne"
Data 17/06/07
Autore: Franco Capitano

E la giunta si divide, non piace la linea dura De CoratoUn'altra serata con le transenne alle Colonne. E un'altra manifestazione dei giovani contro il provvedimento del Comune. Stavolta nessuno stop, la "Generazione Open" ha avuto il via libera della questura e ha potuto così manifestare liberamente il proprio no alla chiusura della piazza. I ragazzi poco prima della mezzanotte hanno esposto lo striscione "Colonne Libere" e un altro contro il vicesindaco, "De Corato, sbagliare è umano perseverare è diabolico". «È stata una manifestazione pacifica, noi non vogliamo scontrarci con nessuno, ma solo vedere questa zona libera dalle transenne e dalla paventata cancellata» spiega Simone Tortini che insieme a Claudio Lupi ieri ha ottenuto il via libera dalla questura.

Non solo striscioni. Ieri sera è partita anche la raccolta di firme promossa dei giovani dell'Ulivo, nella piazza di fronte alla basilica di San Lorenzo. «I firmatari - si legge nella petizione - condividono l'ordinanza sul divieto di vendita di bottiglie di vetro», ma «chiedono che il Comune rimuova al più presto le transenne dalle colonne di San Lorenzo, restituendo la piazza ai cittadini, e che si impegni a realizzare iniziative culturali sulla piazza e intensifichi la lotta contro la vendita abusiva di bevande. Chiedono inoltre che il Comune coinvolga nelle future decisioni sia i residenti sia i frequentatori della piazza». L'iniziativa, alla quale hanno preso parte i due consiglieri comunali Pierfrancesco Majorino e Pierfrancesco Maran, segue quella dei radicali del giorno prima. «La giunta - affermano i due esponenti dell'Ulivo - con la transennatura della piazza è riuscita a scontentare sia i residenti, sia i frequentatori. Noi ne chiediamo la rimozione sin dalla prossima settimana, riteniamo vadano coinvolti nella progettazione degli interventi, attraverso l'istituzione di un vero e proprio comitato di lavoro comune, sia i residenti, sia i frequentatori e crediamo si debba procedere per davvero e non solo con degli annunci alla lotta contro la vendita abusiva di bevande, vendita praticata in tutta l'area anche grazie a furgoncini di fronte a cui, evidentemente, il servizio di vigilanza non è sempre efficace. Giovedì sera anche il consiglio di Zona 1 si è espresso contro le transenne intorno alla piazza».

Ma i giovani non ci stanno. «Troppo facile muoversi adesso, ci sembrano tutte iniziative ipocrite - afferma Tortini - . Noi siamo stati i primi a muoverci ed eravamo soli a metterci la faccia. Adesso che le Colonne sono diventate un fenomeno mediatico ecco che arrivano i partiti con le loro raccolte di firme per impadronirsi della situazione».

Nonostante le raccolte di firme, le manifestazioni dei ragazzi e la decisione del consiglio di Zona 1, il Comune va avanti per la sua strada. Ma all'interno della giunta c'è comunque una spaccatura. Da una parte gli assessori Maurizio Cadeo e Bruno Simini, che vedono la soluzione delle transenne come sperimentale, dall'altra il vicesindaco Riccardo De Corato che invece è favorevole a una cancellata permanente come quella che circonda i giardini di piazza Vetra. Quello che è certo, comunque, è che le transenne resteranno fino alla fine di luglio. «Per ora abbiamo deciso di chiudere la piazza provvisoriamente con le transenne fino al 31 luglio - ribadisce l'assessore ai Lavori Pubblici Bruno Simini - , poi si vedrà. Valuteremo se continuare anche nel mese di agosto oppure sospendere per le settimane in cui la città si svuota e riprendere a settembre quando, se farà ancora caldo, potrebbe ripresentarsi il problema».


Categoria: degrado
Testata: Repubblica
Titolo: Quella piazza chiusa in gabbia è una sconfitta per tutta la città
Data 17/06/07
Autore: Maurizio Cucchi


Anni di incuria portano a soluzioni repressive, intanto si perdono teatri e locali storiciTorno alle Colonne di San Lorenzo di giorno, sotto un bel sole pomeridiano, perché non sono un nottambulo, e vedo in un angolo, depositate, le ormai celebri transenne. La città non è molto movimentata, in questo weekend quasi estivo, e seduti qua e là per terra osservo solo pochi giovani pacifici, che chiacchierano sorridenti.

Penso che quelle tristi barriere dovrebbero sempre restarsene in un angolo inutilizzate, anche se provo subito un po' di sconcerto e noia davanti ai soliti graffiti. Sembrano rappresentare il desiderio di lasciare una traccia di sé, di darsi una conferma di esistere davvero, firmando i muri o dipingendoli maldestramente. Una vecchia storia, in fondo, come quella dei cuoricini con il nome inciso degli innamorati sulle cortecce e su altri muri di tutto il mondo. Resta il fatto che le transenne attive sono comunque il segno di una sconfitta, sono l'extrema ratio di una città che non ha saputo coltivare una cultura diversa e vera dell'ambiente urbano e dello stare insieme, magari in luoghi di bellezza e storia come questi. Luoghi che sono diventati una specie di bizzarro scenario teatrale, dove anche la vita quotidiana diventa varietà e finzione dell'autentico. Come se la società-spettacolo non fosse già abbastanza pervasiva.

D'altra parte, lo vediamo benissimo: il rispetto per le parti comuni è un optional, e anche, ormai, dei più trascurabili. Ma è proprio qui che si gioca il senso civico di una comunità, che troppo spesso prende con indifferenza le proprie strade per discariche. C'entra, io credo, anche un equivoco che in questi anni è stato molto diffuso, sull'idea di libertà, ridotta ormai da molti a una semplice massima idiota: «Libertà è fare quello che mi pare». E' chiaro, le cose più belle e i monumenti della nostra città dobbiamo non solo poterli vedere, ma anche davvero godere, toccare fisicamente, per farli nostri, per averne un'esperienza diretta che ci impedisca di restare vuoti dentro. Ma non è bivaccandoci sopra che impariamo ad amarle meglio…

Troppa incuria, io credo, e troppa miopia hanno condotto fino al punto di pensare a soluzioni meccaniche e repressive. Diversamente non avremmo una città che perde per strada teatri e locali storici, che persino nel suo cuore presenta segni di inquietante desolazione. Basta passare da via Marconi verso piazza Diaz per trovarsi di colpo in una paradossale situazione di abbandono: locali chiusi, saracinesche abbassate. E siamo a un passo da piazza del Duomo. Come non bastasse, poi, i contrasti si acuiscono, visto che ci sono luoghi in cui occorre tenere a freno le baldorie e altri, come il percorso pedonale da via Mercanti a via Dante dove alle dieci di sera se trovi un bar aperto è già un miracolo. Insomma, sembra che tutto sia nelle mani del caso e quando infine non se ne può fare a meno si tirano fuori le transenne. Penso a tutto questo mentre osservo le colonne, la basilica, l'ampio spazio disteso che ci offre. E mi domando perché siamo arrivati al punto di pensare a ingabbiarlo.

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