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Scali Milano: il dibattito è aperto

Dal 05.12.2016 al 18.12.2016

La procedura di consultazione pubblica riguardo le sorti delle aree degli ex scali ferroviari ha sollevato osservazioni e richieste di chiarimenti. Una lettera del nostro Consiglio all'Assessore Pierfrancesco Maran che ci risponde a breve giro

Con l'avvio da parte di Comune di Milano, Regione e FS Sistemi Urbani di una procedura di consultazione pubblica riguardo le sorti delle aree degli ex scali ferroviari altrove documentata, molte sono le voci da parte di colleghi e altri enti che si sono levate con osservazioni e richieste di chiarimenti procedurali e sui ruoli delle parti coinvolte, come l'appello apparso l'1 dicembre e l'articolo di Ilaria Valente e Gabriele Pasqui di domenica 4 dicembre sul Corriere.

Anche il Consiglio di questo Ordine ha scritto il 5 dicembre all'Assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran, e in cc. a Carlo De Vito, Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Sistemi Urbani e a Leopoldo Freyrie, la lettera che più sotto vi proponiamo al fine di sollecitare maggior chiarezza riguardo l’intero iter procedurale e l’utilizzo di concorsi aperti di progettazione per le fasi di attuazione.

Il quale ci ha risposto a breve giro, come si può leggere a seguire


 

Caro Assessore,

stiamo ricevendo da diversi nostri iscritti richieste di informazioni sull’iniziativa Scali Milano Vision, iniziativa di cui abbiamo già potuto discutere nel corso di un nostro precedente incontro – quando ancora era in costruzione – e a cui, confermando la fiducia del nostro Ordine nel corretto agire dell’Amministrazione, abbiamo dato ampio risalto. Ora, per il rispetto dovuto ai colleghi e condividendo molte delle questioni emerse, le scriviamo sollecitando alcuni importanti chiarimenti e invitandola a condividere con la città la posizione dell’Amministrazione su queste centrali questioni.

Diverse preoccupazioni emergono infatti dalle domande che riceviamo: in merito al ruolo di Sistemi Urbani e a quello dell’Amministrazione Comunale; in merito alla collocazione dell’iniziativa Scali Milano Vision all’interno del più ampio percorso che porterà all’attuazione di questi ambiti; in merito alla definizione da parte dell’Amministrazione delle necessarie scelte strategiche e di interesse pubblico da porre alla base di un dibattito e alle azioni di regia che l’Amministrazione intende mettere a punto per governare questi processi di trasformazione; in merito alla reale capacità degli strumenti scelti di cogliere la ricchezza di contributi, tecnici e culturali, che la città potrebbe dare; in merito, infine, alle modalità di selezione dei professionisti nelle future fasi di progetto.

La prima importante questione è relativa dunque alla necessità di mantenere chiari i ruoli delle parti in causa. In questo momento delicato, ogni contributo orientato ad arricchire il dibattito non può che essere il benvenuto. Nondimeno appare auspicabile una fattiva collaborazione tra le parti nel chiarire in maniera virtuosa i propri punti di vista. Ciò dovrebbe però avvenire nella chiara distinzione dei ruoli, senza che le iniziative di una parte assumano impropriamente carattere generale.

Il percorso che ha condotto e condurrà a restituire alla città queste vaste aree è naturalmente molto lungo e sarebbe opportuno che venisse esplicitato in tutti i suoi passaggi, pur tenendo conto dell’inevitabile incertezza propria di un iter così complesso. Ciò appare fondamentale per poter collocare con chiarezza le diverse iniziative (quella attualmente promossa da Sistemi Urbani come le precedenti e le future promosse dall’Amministrazione o da altri enti e associazioni) e meglio comprenderne ruoli e finalità.

Rimane inoltre centrale la fase di “redazione delle linee di indirizzo da parte del Comune” da accludere all’Accordo di Programma. In esse l’Amministrazione dovrà infatti sviluppare e perfezionare i temi posti dalla delibera n°44 del 14/11/2016 del Consiglio Comunale e dai molti contributi a essa precedenti e successivi. È infatti in primo luogo l’Amministrazione che deve sviluppare una compiuta visione strategica generale e locale, in coerenza con il potenziamento del nodo ferroviario, e prefigurare, anche valutando le trasformazioni in atto nella città, la collocazione di servizi urbani di interesse generale e regionale sugli scali. Sempre l’Amministrazione dovrà definire le volumetrie edilizie da collocare e le necessarie attenzioni in termini di disegno urbano che gli interventi dovranno avere nei confronti della struttura generale della città. Non ultimo, sarà fondamentale ipotizzare una sequenza temporale di trasformazione dei vari scali alla luce delle condizioni di contesto e delle priorità di interesse pubblico. Appare cruciale quindi comprendere con quali metodologie e con quali risorse l’Amministrazione procederà a questa sintesi, la cui qualità e indipendenza sono elementi indispensabili in un processo la cui regia deve essere necessariamente pubblica.

Infine non possiamo che concludere questo ragionamento con un caloroso appello all’utilizzo del concorso nelle sua varie forme (di idee e di progettazione) quale strumento privilegiato per le diverse fasi dei progetti: dalla strategia, al disegno urbano, alla realizzazione dei manufatti e degli spazi pubblici. Ciò anche considerati i recenti trascorsi del virtuoso rapporto tra il nostro Ordine e il Comune di Milano, che ci hanno visto insieme promotori di una nuova stagione di concorsi di architettura – anche attraverso Concorrimi, bando tipo e piattaforma per concorsi on-line che abbiamo insieme sviluppato e che si sta diffondendo con successo a scala nazionale. La delibera di indirizzo recentemente approvata dal Consiglio Comunale afferma con chiarezza la volontà di proseguire in questa direzione, ma occorre che sia confermata dalle scelte operative dell’Amministrazione, utilizzando dove opportuno questi strumenti e vincolando nell’Accordo di Programma i futuri operatori all’utilizzo dei concorsi di progettazione.

In attesa di una risposta, confermiamo naturalmente la disponibilità dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano a essere supporto dell’Amministrazione in questo delicato e cruciale momento.
Milano, 5 dicembre 2016

Per il consiglio dell’Ordine degli Architetti PPC provincia di Milano
la presidente, Valeria Bottelli

 

Gentile Presidente Bottelli,
ringraziandoLa per l’attenzione che l'Ordine ha sinora dato all'iniziativa “Dagli scali, la nuova città”, Le scrivo per chiarire la posizione dell'Amministrazione in merito, a conferma di quanto già discusso durante l'incontro cui fa riferimento nella Sua lettera.
Mi preme innanzitutto chiarire due punti, che sono dirimenti:

1. il Comune intende esercitare a pieno il ruolo di regia della trasformazione degli scali ferroviari.
È il motivo per cui si è scelto di partire con una Delibera di indirizzo Consiliare che ha fissato gli obiettivi della città per questi interventi. In questa fase il percorso dovrà concludersi con un documento di visione strategica redatto dagli uffici comunali allegato all’Accordo di Programma, che sarà presentato al Consiglio Comunale per le sue necessarie valutazioni, e che terrà conto del confronto, delle idee e delle proposte che emergeranno in questi mesi, che si aggiungono al lungo dibattito in essere da anni;
2. l’orientamento complessivo del Comune di Milano, ribadito nel caso specifico anche nella Delibera di indirizzo, è quello di ricorrere a concorsi nelle fasi di progettazione. La Delibera di indirizzo indica di “prevedere il ricorso a processi concorsuali per i Masterplan delle aree principali, per i progetti degli edifici più rilevanti e per le aree significative di verde e parchi” e a questo intendiamo attenerci scrupolosamente, vincolando gli operatori attraverso l’Accordo di Programma. Non avrebbe senso invece alcuna procedura concorsuale in una fase precedente all’AdP.

Entrando nel merito della Sua lettera ritengo che il percorso pubblico sia stato già aperto a settembre con le iniziative delle Commissioni Consiliari che hanno portato alla Delibera contenente le linee di indirizzo in merito alla trasformazione degli scali. Auspico che il primo semestre del 2017 sia un intenso periodo di confronto pubblico, che non riguardi solo gli scali intesi come luoghi, ma più in generale le necessità di Milano, gli obiettivi che si pone la città attraverso il
recupero di queste aree. È anche questo il motivo per cui in questa fase è importante estendere la discussione ai più ampi settori della comunità milanese, coinvolgendo anche chi è poco incline ad inserirsi in discussioni urbanistiche.

Nel percorso di confronto vi saranno altre iniziative promosse dalle Commissioni Consiliari, incontri che vedranno protagonisti i Municipi, e saremo ben attenti ad ascoltare e confrontarci con tutte le posizioni, anche critiche, che nasceranno in questo periodo sul tema, perché se questa è una grande occasione per Milano, tutte le voci vanno considerate per poter prendere le decisioni migliori.

In questo quadro anche la scelta di Sistemi Urbani di non limitarsi ad essere controparte di un accordo, ma di partecipare attivamente alla discussione sul futuro della città, partendo dalle linee guida del Consiglio Comunale, mi sembra una novità da apprezzare. L’iniziativa del 15-17 dicembre, così come tutto quanto attivato da Sistemi Urbani, ovviamente non presenta oneri né obblighi per l’Amministrazione Comunale. Al tempo stesso ritengo che i differenti scenari che presenteranno i team multidisciplinari saranno sicuramente di stimolo al dibattito generale.

Come ho avuto modo di dire anche durante l'incontro che abbiamo avuto alcune settimane fa, credo che se si sommassero altre iniziative, anch’esse senza oneri per l’Amministrazione, volte ad acquisire idee e proposte coerenti con le linee guida del Consiglio Comunale, sarebbero per noi di indubbio interesse, anche per valorizzare il tanto lavoro svolto da diversi professionisti e dal mondo dell’università nell’ultimo decennio.

Per quanto riguarda il documento di visione, anche a seguito di un confronto con i dirigenti della Direzione Urbanistica, siamo convinti di poter provvedere, nei tempi richiesti dal percorso (che negli auspici del Consiglio Comunale deve vedere la stipula dell’Accordo entro l’estate), alla redazione di un documento che tenga conto degli stimoli e delle idee emerse, per poi essere sottoposto al Consiglio Comunale e diventare base di lavoro per le successive fasi attuative.

Credo inoltre che questa fase di discussione, che riguarda scenari complessivi sulle trasformazioni di Milano attraverso la riqualificazione degli scali, non si sovrapponga in alcun modo con la successiva fase di definizione dei masterplan delle singole aree, che dovrà essere sottoposta a concorso. In tal senso gli operatori andranno vincolati tramite l’Accordo di Programma. A riguardo, credo che la piattaforma "ConcorriMi" possa essere uno strumento importante.

Auspico quindi che questa lettera sia di chiarimento rispetto alle preoccupazioni emerse da alcuni vostri associati, che vi sia ampia partecipazione a tutte le iniziative volte a favorire il confronto sul tema degli scali, e che, anzi, l’Ordine svolga un ruolo centrale e propositivo anche nell’individuazione di ulteriori modalità di confronto. Sarebbero molto gradite dall’Amministrazione Comunale e da me in prima persona.

Colgo l’occasione per ricordare anche un altro tema molto importante per la città: il futuro del quartiere Città Studi. Mi piacerebbe molto che anche su questo punto trovassimo modalità di collaborazione che favoriscano il dibattito ed agevolino l’individuazione di soluzioni per il quartiere.

Cordiali saluti.
Pierfrancesco Maran

Milano, 6 dicembre 2016

 

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